Il Gruppo è superiore alla semplice somma delle parti
/ In questo periodo le terapie di gruppo vengono svolte con un massimo di partecipanti prestabilito sulla base delle vigenti normative sanitarie in risposta al covid19./
Nella terapia di gruppo, il gruppo è uno spazio nuovo in cui si crea un clima di dialogo e scambio, nel quale ciò che l’altro “porta” diventa facilmente proprio.
La psicoterapia di gruppo è un tipo di terapia che potremmo definire peculiare, nella quale un gruppo non troppo nutrito di persone si riunisce, sempre sotto la direzione generale di uno psicoterapeuta, per aiutarsi non solo individualmente ma anche reciprocamente.
Aspetto importante da non sottovalutare è che i diversi componenti del gruppo sono tutti allo stesso modo protagonisti, attori principali della terapia, del loro e altrui cambiamento.
Quali sono i benefici della psicoterapia di gruppo?
I principali benefici sono a mio parere 2: imparare a relazionarsi con gli altri di gran lunga meglio! E imparare a relazionarsi con sé stessi di gran lunga meglio!
Queste due vantaggi della psicoterapia di gruppo vengono ottenuti grazie alle caratteristiche intrinseche della terapia di gruppo, ossia attraverso le esperienze fatte dai partecipanti durante le sedute, in particolare:
- Uguaglianza
Nel gruppo tutti sono uguali e il terapeuta, nonostante la sua posizione, lascia molto spazio e molta libertà ad ognuno, convertendosi in una voce del gruppo che non sta al di sopra di questo. Esso funge da mediatore e conduttore, rileggendo e dando chiarezza al contributo di ogni singolo.
- Non sentirsi giudicati
È uno degli elementi più rilevanti. Nessuno viene giudicato. Appoggio e cooperazione devono essere sempre reciproci e corrisposti.
- Sentimento di appartenenza al gruppo
Il gruppo condivide regole che occorre rispettare per portare avanti in modo sereno la terapia e facilitare il cambiamento. Affinché vi sia un lavoro di gruppo occorre dare tempo perché si crei fiducia e anche quel grado di confidenza tale dal creare il “noi”. Il gruppo non è solo un’insieme di individui. Il gruppo è un’identità. Il gruppo è il “noi”.
- Imparare dagli errori degli altri
Stare attento alle storie altrui, alle loro preoccupazioni, alle loro soluzioni può essere uno spunto di riflessione per risolvere i nostri problemi.
- Possibilità di sperimentare un luogo sereno e sicuro
Nessuno è obbligato a parlare, se non si sente pronto. Approccio questo importante per consentire al singolo di sperimentare un senso di sicurezza e serenità.
Poniamo che i componenti di un determinato gruppo si riuniscano, come terapeuti avremo di fronte persone verosimilmente diverse tra loro, che avranno tuttavia in comune almeno un fattore: aver chiesto aiuto per un problema. Ognuno potrà quindi veder riflesso in tutti gli altri componenti una doppia difficoltà:
- difficoltà personale;
- difficoltà nel convivere con questa difficoltà, sopratutto nel momento delle ricadute/scivolate.
Il fatto di vedere che una persona del gruppo – una volta che si sia costituita la necessaria confidenza e fiducia di base – trova il modo di avvicinarsi anche solo di un passo al superamento della difficoltà in questione, spontaneamente, genera, per motivi che potrebbero probabilmente essere letti in maniera diversa a seconda dell’orientamento teorico di chi osserva il fenomeno, una reazione a catena per cui ogni altro membro, con i propri tempi e mezzi psicologici, trova il modo di compiere quello stesso passo, ed alla fine il gruppo nel suo complesso riparte da un nuovo livello evolutivo. Una caratteristica del gruppo è la dialettica individuo/gruppo, mantenuta sempre attiva: esiste dunque un “discorso” che attiene all’individuo, un “discorso” che attiene al gruppo in quanto tale e una continua interdipendenza tra i due “discorsi”. Vi è quindi un’attenzione per la comunicazione e per il “processo gruppale”, attraverso la centralità sul qui ed ora e sul lì ed allora.
Il gruppo non agisce solo a livello verbale, ma anche non verbale: col tempo vi è un recupero della corporeità, dell’espressività essenziale ed utile per interagire con l’ambiente esterno.
Il gruppo offre ai suoi partecipanti la possibilità d’intravedere, nel tempo, nuove modalità di “lettura” della realtà e una rinnovata mobilità psicologica, proprio perché il gruppo terapeutico si colloca sul confine tra le diverse appartenenze dell’individuo: famiglie di origine, gruppi e culture di appartenenza, mondo sociale. Prendendosi cura del vissuto individuale, il gruppo terapeutico amplia gli scenari precedentemente angusti e promuove la ricerca di nuovi codici di accesso alla realtà sociale e individuale.